Arti visive dove una forma può rappresentare solo un pretesto e dove può convivere tutto-dall’astratto all’onirico -come la poetica che ogni esecutore può intendere in termini non strettamente formali, ma personali.
*So che non esiste un’arte moderna, ma un’arte che è sempre la stessa perenne.
*Del resto gli artisti nuovi creano da soli e per se stessi..
*Fate in modo di vedere ,se ne siete capaci, dentro l’opera d’arte
*Io dipingo la luce che emana da tutti i corpi
*L’arte non può avere un fine utilitario
Egon Schiele
Un grazie agli artisti e poeti che hanno dato la disponibilità alle loro opere e scritti.
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Abbassa il tuo sguardo, bella luna, e inonda questa scena,
Versa benigna i fiotti del nimbo della notte
Su volti orrendi, tumefatti, violacei,
Sopra i morti riversi con le braccia spalancate,
Versa il tuo nimbo generoso, sacra luna.
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Walt Whitman
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Fest
olio su tela
di Roman Maisey
pittore bielorusso
Difficile in questo momento storico commentare quello che rappresenta questo quadro. Un momento di serenità e di appartenenza di una festa popolare bielorussa.
Purtroppo , In questo momento storico , il potere politico e gli interessi personali superano ogni diritto al rispetto umano.
Il popolo ucraino, ma anche il singolo , che sia bielorusso o russo , che si fa portavoce di dissenso non dovrebbe fare le spese di tutto quello che andrebbe condannato ai vertici e spesso subito loro malgrado . Sperando nel buonsenso di tutti!
Blue moon in eclissi totale
olio su tela + effetti luminescenti 100×80
di R. Ruffini
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Abbassa il tuo sguardo, bella luna, e inonda questa scena,
Versa benigna i fiotti del nimbo della notte
Su volti orrendi, tumefatti, violacei,
Sopra i morti riversi con le braccia spalancate,
Versa il tuo nimbo generoso, sacra luna.
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Walt Whitman
https://www.libreriauniversitaria.it/capitale-ignorante-ovvero-ignoranza-sta/libro/9788860102218
Descrizione del libro
Incultura, finanza e globalizzazione stanno rapidamente spingendo i linguaggi dell’arte in un “cul-de-sac”. Il tramonto definitivo delle avanguardie e l’erosione del potere intellettuale che le puntellava, insieme all’immagine dell’arte come status symbol, hanno favorito l’ascesa di un collezioIncunismo che, sprovvisto di un’adeguata conoscenza del proprio oggetto del desiderio, ha tuttavia imposto nuove regole del gioco e provocato un radicale appiattimento del gusto. Se un tempo, infatti, il collezionismo – che del gusto è il frutto tangibile, la visualizzazione plastica – era appannaggio di un’aristocrazia colta e carismatica, in grado di conferire legittimità e autorevolezza alla battaglia delle idee, oggi è alla ricerca soprattutto di consenso, e tratta l’oggetto d’arte alla stregua di un souvenir bell’e pronto cui si chiede di essere riconoscibile quanto l’immagine della Tour Eiffel, familiare anche a chi a Parigi non ci è mai stato. Guidato da conformismo e dotato di ingenti capitali, sceglie opere-trofeo con l’unico scopo di testimoniare la sua appartenenza non più a un’élite di conoscitori, ma al club degli affluenti. Dal canto suo, l’artista, perso di fatto il ruolo antagonistico che lo teneva al riparo dalle mode, non oppone più resistenza a questo assetto omologante. È costretto a inseguire il successo economico e produce un’arte “obbediente”, attenta ai diktat del marketing e del gusto globalizzato, a scapito di quell’autonomia che era stata il suo vanto e la sua forza fino a pochi decenni fa. Polemico e pungente fin dal titolo, questo agile saggio narra i cambiamenti intervenuti nello spirito del tempo, nel gusto del collezionismo, nel sistema di diffusione dell’arte e in ultima istanza nell’arte stessa, in accordo con i mutamenti intercorsi negli ultimi trentacinque anni anche in campo sociale, geopolitico ed economico.